1851
29 luglio, il Comune scrive al Direttore conte Ulisse Salis di restituire il “tamburone, due piatti ed un cappello chinese che diede in uso gratuito, ma temporaneo, alla Società Filarmonica in Tirano”. Il giorno seguente il conte provvede e scrive a sua volta alla Onorevole Deputazione Comunale “Dietro richiesta fatta da questa Lodevole Deputazione col n. 1048 il sottoscritto si pregia consegnare la richiesta batteria della Banda la quale consiste nella Gran Cassa, nei piatti e nei campanelli. Si prega quindi questa On. Deputazione voler graziare il sottoscritto Direttore di una nota di ricevuta a franco di qualunque pretesa potesse altri accampare in proposito.
Con tutta stima ho l’onore dirmi, Ing. Ulisse Salis Direttore della Banda di Tirano”
Un documento senza data, ma databile tra il 1854 e il 1860, riporta il seguente ordine della processione del venerdì santo: “Due gendarmi; ragazzi con croci; confraternita; società di musica strumentale; clero; società di musica vocale; angiolini con i misteri della passione; corpo di Cristo; signori del paese; angiolini come sopra; vergine addolorata; signori con i ceri; giovani a piedi; popolo maschile; popolo femminile preceduti da stendardi.” L’avviso è firmato dal parroco Zaffrani, dalla Deputazione comunale, dalla Fabbricerie e dall’ I.R. Commissario distrettuale Pedoja.
[Datazione: il prevosto Zaffrani fu parroco dal 1844 al 1860 e il commisario F. Pedoja era ancora a Morbegno nel 1853]
1856
“Cenni statistici e notizie patrie valtellinesi. Strenna per l’anno 1856”, pubblicato a Sondrio da Pietro Maisen, dedica due pagine alle “Società Filarmoniche” dilungandosi su quella di Morbegno, fondata nel 1836 “e già a così alto grado di floridezza che la sua presenza é moltissimo ricercata nella provincia, non solo, ma anche fuori […] noi prosegue lo scritto – vorremmo in breve poter assicurare altrettanto anche delle nascenti società filarmoniche di Sondrio e Chiavenna che già a quest’ora offrono belle speranze di una futura prosperità”. Nessun accenno a Tirano dove, evidentemente, in quegli anni non era attiva la banda.
1859
23 giugno 1859. Vittorio Gaetano Bianfrà dei conti di Reaglia, in sosta a Tirano col suo battaglione impegnato nella guerra in corso, scrive in una lettera di essere stato ospite a colazione della contessa Salis la sera prima e che alla partenza i militari furono “accompagnati con bandiera e musica”. (Si tratterà di una formazione bandistica locale? del nucleo di una nascente filarmonica?)
Sertoli Salis, Renzo. I Sardo-Piemontesi in Valtellina in una lettera inedita del 1859. In: Bollettino della Società Storica Valtellinese n.12 (1958).
1860
14 marzo. “Le speranze suscitate dall’annessione della Lombardia al Regno d’Italia creano anche un nuovo slancio culturale. L’entusiasmo patriottico con il passaggio di Garibaldi da Tirano nel 1859 dilaga fra la popolazione e nel 1860 troviamo la Società Filarmonica in 4 occasioni: il 14 marzo in occasione dell’onomastico di Vittorio Emanuele II; il 29 marzo per l’ufficio funebre a memoria dei caduti; il 13 maggio per la festa dello Statuto; il 7 giugno per la festa del Corpus Domini…”.
Su invito del Governatore della Provincia, il tiranese Luigi Torelli, ai Regi Sindaci della Valtellina, il Municipio di Tirano emette un Proclama inneggiante al Re che così chiude: “Il bando al lavoro, le Sacre Funzioni, il suono delle festose campane, i lieti accenti sulla musica, la parata della Guardia Nazionale, le salve, l’illuminazione delle nostre patrie montagne e delle case del luogo siano la semplice ma sincera manifestazione del nostro gaudio”. Il Sindaco Merizzi – La Giunta Pola – “ (Soltoggio p. 15).
22 marzo, la società Filarmonica fece la sua bella figura a giudicare da come si esprime pochi giorni dopo il Municipio nell’invitarla a partecipare all’ufficio funebre a suffragio dei caduti: “All’Onor.le Direzione della Società Filarmonica Tirano Il M.R. Sig. Prevosto Parroco ha disposto che il dì 29 corr. marzo alle ore 9 sia celebrato nella chiesa di S. Martino un ufficio funebre a suffragio dei valorosi lombardi che perdettero la vita nelle guerre di indipendenza 1848-1849 e 1859. In tale occasione verrà solennemente inaugurata la lapide di cui il nostro concittadino Sig. Governatore Torelli ha generosamente fatto dono al paese a commemorazione dei giovani Agostinali, Bianchi e Mazza che perirono nell’ultima guerra in conseguenza di ferite e disagi”.
“La Società Filarmonica che tanto contribuì nella festa Nazionale del 14 corr. non vorrà per certo denegare il desiderato suo concorso ora che il paese si accinge ad esternare mediante la funebre cerimonia la propria riconoscenza per i prodi che morirono combattendo per la Patria. Il Sindaco. La Giunta L. Negri – Pola Giuseppe” (Soltoggio, p. 16).
12 aprile, il direttore della Filarmonica Luigi Negri chiede che la fabbriceria concorra a sostenere con qualche sussidio l’attività della Società Filarmonica impegnata nel pagamento del maestro, nell’acquisto delle musiche e di “quanto altro indispensabile per l’andamento della società”. Naturalmente “si obbliga” a intervenire alle “funzioni che saranno precisate” e attende un “cenno sulla somma di sussidio” per l’anno in corso. La lettera reca un sobrio ma elegante timbro ovale della società.
1° maggio, il canonico Piccioli risponde per la fabbriceria che “considerando il grande decoro che alle funzioni, principalmente alle processioni, deriva, dall’intervento della società filarmonica” la parrocchia “non può rifiutarsi di intervenire”, malgrado le ristrettezze economiche in cui versa. Pertanto offre alla società un contributo di £ 40 annue da pagarsi in due rate a giugno e a dicembre. Data l’esiguità della somma non si azzarda a imporre obblighi, ma si limita a indicare la partecipazione alla processione del Venerdì Santo e lascia all’arbitrio del direttore di trovare o meno altre funzioni fra l’anno.
10 maggio, viene celebrata anche a Tirano la festa dello Statuto che ricorda la concessione della costituzione da parte di re Carlo Alberto (padre di Vittorio Emanuele II). La festa, che viene celebrata per la prima volta in Lombardia, verrà istituzionalizzata quale festa nazionale per il Regno d’Italia. La Società Filarmonica viene invitata a prendervi parte la sera, dalle 8 alle 9 in piazza grande (oggi piazza Cavour), con i propri concerti di musica.
Diverrà un appuntamento fisso per il sodalizio.
Giugno 1860, il sindaco Merizzi scrive “all’Onor. Direzione della Società Filarmonica”, che” Ricorrendo giovedì pr. la festa del Corpus Domini codesta spett. Direzione è pregata di voler intervenire alla funzione che verrà celebrata in detto giorno e di disporre perché la Società Filarmonica concorra colla propria opera a renderla più solenne. (Soltoggio, pp. 17-18).
Dal 7 al 9 agosto 1860 i due figli di re Vittorio Emanuele III, il futuro Re Umberto I, e il Duca Amedeo d’Aosta, furono ospiti di Luigi Torelli a Tirano. Lo affermano Antonio Monti (“Il conte Luigi Torelli”, Milano 1931, p. 374) e Silio Manfredi (in: “Il governatorato di Luigi Torelli in Valtellina”, Pavia 1935, p. 133). La visita è ricordata anche da una lapide nel salone di palazzo Torelli. Non è documentata, per quanto del tutto probabile, la partecipazione della banda.
1861
“Nel 1861 viene proclamato il Regno d’Italia. La Società Filarmonica partecipa attivamente alle varie solennità, prima fra tutte la Festa dello Statuto di marzo spostata per decisione parlamentare alla prima domenica di giugno” (Soltoggio, p. 18).
Su La Valtellina, del 29.11.1861 tale Francesco Peloso “capo musica” di Tirano, viene indicato fra gli offerenti per il monumento ai Valtellinesi morti nelle guerre per l’Indipendenza.
1862
La Valtellina del 10.5.1862 intitola “Una passeggiata militare delle Guardie Nazionali del Mandamento di Tirano” un pezzo dal quale apprendiamo che a Tirano la Guardia Nazionale è dotata di fanfara. La Guardia è composta da elementi locali e quindi la fanfara sarà stata verosimilmente composta da musicanti del borgo.
Il 23 maggio 1862, con una lettera a firma D. Andres, la banda fa “osservare al Lodevole Municipio” la necessità di un suo sussidio se la “piccola società dei Filarmonici” debba essere trasformata in “Fanfara della G. N.” secondo le intese intercorse con il comandante della Guardia stessa che risulta “averne riferito favorevolmente in Municipio”.*
Nel 1862 Alessandro Zanetti [1830-1898], in qualità di “Direttore dei Dilettanti Filarmonici” risponde a una lettera del Municipio. Soltoggio suppone che potrebbe trattarsi di una nova formazione affiancata o in contrapposizione con la società ufficiale.*
1863
Nel 1863 il Direttore Alessandro Zanetti, si duole in una lettera al Municipio di non poter aderire all’invito rivolto alla Società dei Dilettanti Filarmonici, a intervenire alla festa del Corpus Domini, spiacente di “dover portare per la prima volta una negativa”.*
1864
Festa dello Statuto: la banda riceve un compenso di L. 20 per il particolare contributo dalla buona riuscita della festa organizzata con tanto di albero della cuccagna a beneficio dei poveri.(Soltoggio, p. 26)
1867
11 luglio. La Valtellina del 26.7.1867 dà notizia della partecipazione della banda ai festeggiamenti del 1° anniversario dell’impresa che fece meritare la medaglia d’oro al valor militare al bormino Pietro Pedranzini allo Stelvio.
1871
La Valtellina del 14.4.1871 in un trafiletto dal titolo “Il Venerdì Santo a Tirano” ironizza sulla partecipazione alla processione di quell’anno di due soli clarini e di un bombardone fatto venire appositamente da Grosotto.
1874
22 maggio 1874 Antonio Ghilotti per delega della Società Filarmonica chiede al Municipio la nomina di un maestro e di un direttore avendo il precedente maestro sig. Antonio Lucini rinunciato all’incarico e ritirato gli strumenti per consegnarli al Comune, a suo dire “in base allo statuto”. La società riunita in assemblea straordinaria il giorno 20 ha eletto maestro il sig. Carlo Saragozza [organista di Tirano] e direttore il sig. Carlo Lantieri [1830-1908] che vengono quindi proposti al Comune per la nomina*
Soltoggio deduce quindi che nel 1874 aveva un ruolo di dirigente Antonio Ghilotti ed era maestro Antonio Lucini, come si è visto, sostituiti proprio in quest’anno da Carlo Lantieri quale direttore e da Carlo Saragozza come maestro. Il Lucini rimarrà tuttavia ancora legato alla banda e il 10 novembre 1878 lo vedremo partecipare al trattenimento organizzato a beneficio del sodalizio nel teatro cittadino sotto la direzione del m.° Saragozza. Le cronache (Corriere Valtellinese del 19 novembre) lo definiscono “espertissimo suonatore di clarino” e attribuiscono a lui e al “signor L. Angelino da Casale suonatore di trombone, ora nostro concittadino” il maggior merito dei successi della banda diretta dal m.° Saragozza.
Dai registri dei battesimi della parrocchia di Tirano risulta battezzata nel 1847 una bambina figlia di don Carolo di Enrico Saragozza di Antegnate di Bergamo e di Claudia di Ottavio Scarpini. Nel 1881 viene invece battezzata Maria Kavolilla Saragozza figlia di Attilio di Carlo e di Maddalena Sebregondi di Antonio. Madrina la zia Kavolilla Saragozza figlia di Carlo
25 maggio 1874: il Sindaco scrive alla Banda chiedendo di voler “rassegnare al Municipio il regolamento della Società in originale o in copia”.*
Il 16.6.1874 Carlo Saragozza, organista della parrocchiale di San Martino e maestro della Società Filarmonica di Tirano invitato a Bormio per il servizio liturgico in occasione del solenne “Trasporto del Santo Crocifisso” postilla la lettera con cui accetta l’invito con il seguente post scriptum “La Società Filarmonica di qui verrebbe volentieri per la funzione. Se crede me lo faccia sapere”. Il 21.6.1874 anche il musicante Giuseppe Spiller scrive a Bormio al “cugino Pietro” (forse un Fabbriciere) che la Società Filarmonica di Tirano, “di cui io faccio parte, volentieri si recherebbe per il giorno 5 luglio a Bormio ad assistere alla grande festa”. Nella lettera si precisa che la banda è composta da 14 o 15 componenti e che la partecipazione comporterà una trasferta di 3 giorni.
L’accordo sarà raggiunto per un compenso di £ 200 alle condizioni riportate nel seguente contratto-programma:
“Programma pel Corpo Musicale nella solennità del Trasporto
I. Il Corpo Musicale è accettato a decorare una festa puramente religiosa e non civile, quindi gli è vietato anzitutto di dare anche posteriormente alla funzione pubblico o privato trattenimento negli alberghi, osterie, bettole ed anche in case private in questa Borgata.
II. Il Corpo Musicale starà rigorosamente agli ordini del loro Maestro e Direttore Sig.r Saragozza, tanto pei pezzi da suonarsi, come pel tempo e per la disciplina.
III. Dovrà suonare, giungendo in ora opportuna, la sera del Sabato, prima di dar principio allo spettacolo dei fuochi d’artifizio.
IV. Dopo lo sparo dei mortaletti all’alba della Domenica, il Corpo Musicale suonerà una specie di Sveglia.
V. Durante la Messa cantata suonerà nei momenti che gli verrà indicato dallo stesso Sig.r Maestro
VI. Nella Processione solenne suonerà alternativamente col canto dei R.di Sacerdoti [è stata cancellato: ed in misura di 25 suonate al compire della stessa processione.]
VII. A Vespro suonerà in chiesa, se il Maestro lo crederà e quando il crederà conveniente.
VIII. Suonerà alternativamente al canto dei Sacerdoti durante la processione che succede dalla Parrocchiale alla Cappella di Combo, che non oltrepasseranno a tre riprese.
IX. Finalmente adempiuti questi capitoli secondo il pensiero religioso, senza aver dato motivo di lagno, sarà [ manca il foglio con la frase conclusiva]”
E’ la prima volta nella storia dei celebri “Trasporti” in cui interviene un corpo bandistico. La notizia è fornita dal sacerdote tiranese don Carlo Bozzi, parroco di S. Antonio Morignone, che tratta l’argomento nella “Storia dei trasporti” che compare nell’opuscolo “Solenne trasporto del crocifisso di Combo. Bormio 24-27 maggio 1984” (Bormio 1984). Don Bozzi ha cortesemente fornito alla banda anche copia fotostatica del carteggio sull’argomento conservato nell’archivio parrocchiale di Bormio.
1876
L’Alpe Retica del 18.11.1876 riferisce che il 13 novembre alle 18 all’albergo Stelvio “la brava banda di Tirano” rallegrò “con sceltissimi pezzi” il banchetto tenuto in onore del deputato Merizzi uscito vincitore dalle recenti elezioni che videro soccombere la parte moderata a favore dei repubblicani. L’insuccesso dell’illustre candidato di parte moderata marchese Emilio Visconti Venosta aveva assai indispettito il conte Torelli al quale il giornale rimprovera affermazioni pesanti sugli elettori “che fanno torto al suo nome, al suo ingegno ed al suo cuore”.
1877
L’Alpe Retica del 16.6.1877 riferisce della festa della Società Operaja di mutuo soccorso di Tirano sorta proprio in quell’anno. Il raduno ebbe luogo a mezzogiorno nella piazza del Municipio quindi “bandiera spiegata e la Banda Musicale in testa” i partecipanti si recarono a Madonna a pranzo. “Ultimato il banchetto lesse una bella poesia il sig. Giuseppe Napoleone Besta: disse quindi poche ma sincere parole il sig. Alessandro Zanetti” si brindò a Garibaldi ed alle società consorelle di Sondrio, Chiavenna, Morbegno ed Edolo. L’Inno del Romito di Caprera richiesto e suonato più volte egregiamente dalla Società Filarmonica Tiranese, riscosse i più entusiastici plausi e i più cordiali evviva.”
Il Corriere Valtellinese del 19 novembre 1877 dà notizia di una riunione tenuta domenica 11 in un locale di casa Visconti Venosta, per l’inaugurazione “di un Circolo sociale di lettura, giuoco e amena conversazione” promosso da “signori d’ogni colore politico” che “in sincera fratellanza, animavano il gentile ritrovo” dove “scelti libri, eletti giornali, erano a disposizione di tutti, benché quella sera inaugurale, tra bicchieri di vino che onorano i vigneti Visconti, Salis, Torelli, Pinchetti, Lantieri ed altri, e tra eccellenti panettoni del signor Lorandi, e tra scelte sinfonie con cui la banda ormai bravissima di Tirano allegrava la festa, non fosse dato alla mente d’occuparsi di fredda lettura”.
1878
Il Corriere Valtellinese del 5.2.1878 riferisce che la banda di Tirano intervenne il giorno 18 alla solenne cerimonia funebre in memoria del Re Vittorio Emanuele, che si celebrò nella parrocchiale di Grosio.
Il 1° giugno 1878 il sindaco Giovanni Salis invita la banda a intervenire il giorno successivo alla Festa dello Statuto suonando sulla piazza del mercato, se “il tempo lo permetterà”.
Il Corriere Valtellinese del 18.6.1878 riporta la notizia della partecipazione della banda alle esequie del ventitreenne Aristide Nani ucciso con un colpo di pistola dal pretendente della madre, vedova. L’omicidio ebbe luogo nei pressi del casino di campagna dei Nani che sorgeva non lontano dall’ospedale.
Il Corriere Valtellinese del 10 settembre 1878 riferisce che domenica 1° settembre la banda di Tirano era intervenuta all’Aprica, insieme a quella di Sondrio, ad una imponente gara di Tiro a Segno. Le bande suonarono “alternativamente” e “associate in un solo concerto” per tutta la giornata. Il primo premio – una coppa d’argento donata dal Re – “toccò in sorte al giovane sig. Lombardo Pinchetti di Tirano”, destinato ad assumere più tardi e a conservare per anni, la direzione della banda cittadina.
Il Corriere Valtellinese del 19 novembre 1878 pubblica: “Il nostro teatro jeri a sera si aprì un’altra volta per dare un trattenimento vocale e istrumentale a beneficio della Società Filarmonica (…) la banda inaugurò l’apertura del ritrovo con una marcia e quindi un coro di Meradante e diede non dubbi segni di accordo, di scuola, di metodo, di buon gusto: e di ciò sia lode a tutti e specialmente al sig. Saragozza maestro, che tanto bene seppe educare i nostri giovani all’arte d’Euterpe, da meritarsi la lode anche fuori di paese. (…) A onor del vero è d’uopo accennare che nella nostra banda vi sono anche alcune parti che distintamente spiccano dalle altre e col loro concorso danno all’orchestra tutto quel grado che forse nessun’altra può raggiungere in molti altri paesi. Il sig. A. Lucini espertissimo suonatore di clarino, e il signor L. Angelino da Casale suonatore di trombone, ora nostro concittadino (…)”
Il Corriere Valtellinese del 17 dicembre 1878 informa dell’intervento della banda, “mercoledì 11 andante”, per l’arrivo a Tirano della 25a compagnia alpina. Il corpo musicale “postosi alla testa della truppa l’accompagnò suonando” dalla piazza della Madonna ” sino quasi presso al quartiere”. Alla sera la banda rallegrò il convivio e i brindisi al banchetto di benvenuto offerto agli ufficiali dal Comune.
1879
21 settembre 1879: il Consiglio Comunale delibera per la prima volta un contributo annuale per la società filarmonica. Il mandato di £ 120 in favore del Direttore viene riscosso dal cassiere sig. Tradati. Soltoggio considera giustamente la deliberazione consiliare una sorta di riconoscimento ufficiale. Fino ad allora i contributi erano stati deliberati dalla Giunta e quindi probabilmente costituivano un pagamento per prestazioni ricevute.*
La Società Filarmonica chiede al Municipio di essere invitata con lettera, come prevedono gli accordi, a prendere parte alle manifestazioni. La documentazione agli atti attesta l’esistenza di lettere d’invito alla banda per le feste dello Statuto e per le processioni del Corpus Domini negli anni 1880-1881-1883-1884-1888.*
L’Alpe Retica del 22.2.1879 dà notizia della partecipazione della banda di Tirano (insieme a quella di Ponte) ai funerali del giovane concittadino Nazzari svoltisi a Tresivio.
La Valtellina del 30.5.1879 riferisce dell’ottimo successo ottenuto dalla gara di tiro a segno svoltasi a Tirano la domenica precedente tributando elogi agli organizzatori ed anche “alla Società Filarmonica che con armoniosi concenti seppe dare alla festa anima e splendore.”
La Valtellina del 29.8.1879 riferisce della “Festa operaja di Tirano” tenuta la domenica precedente per iniziativa della locale Società Operaja con la partecipazione delle società consorelle di Edolo e di Sondrio e della Società filarmonica che vi concorse spontaneamente “nel lodevole intento di onorare questa solennità del lavoro e far saldi i vincoli di amicizia e solidarietà coi filarmonici tiranesi.” Il banchetto di ben 160 convitati si tenne “nell’Albergo S. Michele alla Madonna” gestito dal “bravo ed onesto conduttore Colombo”. Al termine del pranzo parlarono il dottor Benedetto Andres, presidente della società operaia di Tirano e il prof. Romegialli presidente di quella di Sondrio nonché il segretario della stessa e socio di quella di Tirano rag. Bongioni. “Scelti e applauditi pezzi venivano eseguiti dalla banda di Tirano e di Sondrio”.
1881
La Valtellina del 20.5.1881 riporta il programma della Festa operaia che si terrà a Sondrio domenica 22 che prevede la partecipazione della Società Operaia di Tirano “che interverrà colla propria società filarmonica”.
La Valtellina del 27.5.1881 pubblica la cronaca della “Festa operaia” tenuta a Sondrio la domenica precedente a cura della locale Società operaja con l’intervento delle rappresentanze delle società di Morbegno e di Tirano. Vi si legge che “le due bande di Tirano e Sondrio, dirette dall’egregio maestro della società filarmonica di Tirano” hanno “dimostrato il loro buon gusto e la loro valentia colle due marcie eseguite lungo le contrade e che vennero da tutti sommamente gradite”. Al termine della manifestazione venne liberato un pallone aerostatico che “fendendo rapidamente l’aria, trasportossi nelle altre regioni seguito da tutti gli occhi” e quindi “le bande riunite e seguite da parecchie centinaja di persone abbandonarono Gombaro riversandosi verso la città. Il solito, ma non mai abbastanza vecchio e acclamato inno di Garibaldi, traeva la folla entusiasta dietro di se…”.
L’eco della provincia del 2.6.1881 riferisce, nella cronaca della festa commemorativa organizzata nel capoluogo dalle Società Operaje di Sondrio, Morbegno e Tirano, che “dopo il banchetto le due Società Filarmoniche di Sondrio e di Tirano eseguirono scelti pezzi di musica provocando applausi dal numeroso pubblico accorso in Gombaro a deliziarsi ai concenti della musica ed all’aure fresche e pure della località.” Il giornale rivolge un elogio ai corpi musicali “che senza avere fatte in precedenza molte prove riuscirono ad eseguire con abilità ed espressione pezzi di musica abbastanza difficili” il cronista continua dichiarando di apprezzare “quell’affiatamento e quella sicurezza d’intonazione che è il frutto dello studio e del lungo esercizio.”
La banda stampa presso la Tipografia di Giovanni Bonazzi, il “Nuovo regolamento per la Società Filarmonica di Tirano”, opuscolo di 14 pagine che riporta i 45 articoli approvati il 30 giugno 1881 da una commissione composta dagli amministratori in carica (Carlo Lantieri, Alessandro Zanetti, Felice Bernasconi, Attilio Tradati, Antonio Lucini e Luigi Angelino) e da tre rappresentanti dei soci onorari (avv. conte Giovanni Salis, avv. Luigi Besta, ing. Valmiro Pinchetti).
L’eco della provincia di Sondrio del 6.10.1881 pubblica la cronaca della visita in provincia del ministro dei lavori pubblici Alfredo Baccarini in vista della ralizzazione della ferrovia Colico-Sondrio e Colico Chiavenna. Il ministro, che è accompagnato dai deputati Merzario, Polti, Cucchi, Foppoli e dal Sen. Enrico Guicciardi visita anche Tirano dove viene ricevuto nel municipio dal sindaco conte Giovanni Salis e dalla banda cittadina che suona nel cortile. Poi raggiunge la casa dell’ex deputato Giacomo Merizzi (la casa rossa) ed è ospite a palazzo Salis.
1882
La Valtellina (?) dell’1.7.1882 riporta la cronaca di una “Festa operaia” tenuta a Tirano la domenica precedente per iniziativa della locale Società Operaia presieduta dall’avv. Luigi Besta [1852-1930] alla quale parteciparono rappresentanze delle società di Sondrio, di Bormio e di Poschiavo. La festa fu rallegrata dalle bande musicali di Tirano e di Sondrio che “eseguirono pezzi scelti di musica con ammirabile precisione come se da lungo tempo vi si fossero insieme preparati”.
1884
La Valtellina del 24.5.1884 riferisce che è costume delle società operaje solennizzare periodicamente l’anniversario della loro costituzione, e che quest’anno l’iniziativa spettava a Sondrio. La riunione si tenne domenica 18 maggio con le rappresentanze delle società di Morbegno, di Tirano, di Valmalenco, di Colico e dei Reduci Valtellinesi delle Patrie Battaglie. La società di Tirano intervenne con l’intero corpo musicale che si unì quindi nel corteo a quello del capoluogo. Il cronista ha parola di apprezzamento per l’intervento oratorio del giovane avv. Luigi Besta, presidente della società di Tirano.
2 agosto 1884 il Municipio invita la Società Filarmonica ad onorare le Loro Altezze i Principi di Savoia, ospiti del conte Torelli, suonando davanti alla casa fra le 7 e le 8 di lunedì 4. Si tratta di Emanuele Filiberto, Vittorio Emanuele e Luigi Amedeo di Savoia, come ricorda una lapide nel salone di palazzo.
1885
15 giugno 1885 la Banda di Tirano partecipa, con quelle di Sondrio, Morbegno, Ponte e Bellagio, alla inaugurazione della ferrovia Colico-Sondrio che si tiene nel capoluogo valtellinese.*
La Valtellina del 16.5.1885 dà notizia della passeggiata degli studenti del Convitto Nazionale di Sondrio si recano a piedi a Tirano, “con la propria musica in testa” (sarà quella di Sondrio). Erano partiti alle 3 antimeridiane e, dopo una sosta a Ponte si portarono a Teglio stanchi e affamati. Dopo il pasto erano scesi a Boalzo ed erano proseguiti per Bianzone, Villa e finalmente erano giunti a Madonna di Tirano. Sul viale Italia una fiumana di gente, con in testa la Società Filarmonica gli era andata incontro e alle 16 la Banda tenne un concerto in onore degli ospiti.
L’eco della provincia di Sondrio del 16.7.1885 p. 3 riferisce che si scioglie la banda, ma, se vi fu, lo scioglimento durò poco.
1886
La provincia di Sondrio del 19.2.1886 annuncia il “veglione con maschera”, che si terrà la sera del 20 “nel Teatro Sociale per cura della Società Filarmonica. E’ la prima volta -riferisce la nota- che il nostro teatro è adibito per ballo e per quanto il locale sia un po’ ristretto, pure c’è da sperare ed augurare che il veglione sorta un esito brillante e completo tanto da essere una spinta a nuove feste.” Il 23 seguente lo stesso periodico annuncia che il veglione tenuto “sabato scorso riuscì brillante e popolato quale era da augurarsi e più di quanto di sperava. Il teatro, elegantemente addobbato pel ballo, presentava un assai bell’effetto e la musica suonò fino al mattino di domenica, essendosi mantenuto vivo il veglione l’intera notte. Il servizio di buffet fatto dall’esperto albergatore Lucini, fu superiore ad ogni elogio.”
La Valtellina del 3.4.1886 dedica la prima pagina alla morte dell’onorevole Giacomo Merizzi e in seconda riferisce che “la cerimonia riuscì imponentissima, né mancò il concorso della Società filarmonica tiranese a renderla più commovente.” Alle esequie parlarono come amico l’avv. Giovanni Salis, l’avv. Augusto Lantieri [1865-1932]
come sindaco, l’on. Romualdo Bonfadini come presidente del Consiglio Provinciale e già collega alla Deputazione, l’avv. Carlo Facetti per i Democratici e l’avv. Luigi Besta come collega del foro e come presidente della Società Operaja.
La provincia di Sondrio del 17.7.1886, informa che la banda musicale di Tirano ha preso parte alla Festa Operaia organizzata a Poschiavo il 4 luglio di quell’anno.
1887
13 marzo, la Fabbriceria versa £40 ad Antonio Lucini per l’intervento della Società Filarmonica alla funzione del Corpus Domini.
Nella cronaca dei funerali di Luigi Torelli pubblicata su L’eco della provincia di Sondrio del 17.11.1887 si segnala la partecipazione della banda e su La Valtellina del 19.11.1887 si legge che “Il corpo musicale di Tirano, come il solito, si distinse per l’egregia esecuzione di varie funebri melodie”.
1888
La scritta “Società Filarmonica Concordia fondata nel settembre 1888 in Madonna di Tirano” scritta dietro un altro esemplare della fotografia della banda, ritrovato da Michele De Piazzi fra le carte dell’ing. Camponovo, ci permette di datare la nascita di questo sodalizio. La foto è più tarda, del 1894, per l’esattezza del 1 dicembre, ma il fortunato ritrovamento include anche l’elenco dei musicanti e addirittura uno schema numerato, su carta trasparente sovrapponibile alla foto che permette di identificare tutti i componenti. Sono:
De Piazzi Giovanni Pianta Bernardo Sala Giovanni
De Piazzi Luigi De Piazzi Giuseppe Borgna Ferrari Simone
Pianta Luigi Gramatica Festa Luigi Baressi Benvenuto
Bombardieri Antonio Paiazzo Ferrari Ernesto Ferrari Bortolo Meori
Pola Giovanni Cabassi Pietro m-° Ghilardi Ismaele,
Negri Luigi Ferrari Enrico Depiazzi Luigi, Lunèe
Ferrari Luigi, presidente Bardea Battista Facchinetti Andrea (?)
Adolfo Carish Cortella Pio Molinari Luigi Cascin
Flematti Severo De Piazzi Battista Camponovo Antonio
1889
– il Comune eroga il contributo annuale di L.120 *
La Valtellina del 30.3.1889 informa che anche “il piccolo corpo filarmonico da poco costituito, contribuì molto ad attrarre tata brava gente” alla rappresentazione di beneficienza tenuta al teatro sociale in favore del vecchio soldato Isidoro Silva, inabile al lavoro e “privo di ogni mezzo per vivere, dopo avere combattuto in tutte le campagne per la nostra indipendenza.”
Il Comune eroga un contributo di L.300 *
1890
La Valtellina del 5.4.1890 riferisce che domenica 30 marzo la banda è intervenuta suonando nella corte dell’Albergo Lucini in onore dei soci della Società Ginnastica di Sondrio in gita a Tirano con la loro fanfara. Gli ospiti vennero anche accompagnati sulla via del ritorno fino a Madonna dalla banda che suonò alternandosi con la fanfara.
Il Contadino Valtellinese dell’1.8.1890 segnala la partecipazione della banda alla cerimonia d’ingresso del rettore del santuario don Cristoforo De Giambattista.
Lo stesso giornale del 3.10.1890 riferisce che la banda è intervenuta alle feste per il bicentenario dell’incoronazione della Madonna di Tirano ed ha anche accompagnato il canto della corale parrocchiale
1891
Da un necrologio pubblicato da La Valtellina del 25.4.1891si apprende che la Società Filarmonica di Tirano ha preso parte al funerale del defunto Lorandi Marco Evangelista titolare dell’elegante caffè pasticceria nel palazzo municipale.
L’eco della Provincia di Sondrio del l’1.11.1891 pubblica “La società filarmonica della Madonna di Tirano a Grosotto. L’altra domenica 25 ottobre scorso la società filarmonica, che s’intitola felicemente dalla concordia e che è sorta da poco tempo alla Madonna di Tirano, volle fare una grata sorpresa e una gentile visita a Grosotto. Accolta festosamente dalla più piccina si, ma più annosa consorella del paese, la società della Madonna di Tirano suonò varie marce e ballabili sulla Piazza del Mercato e si buscò buona messe di applausi. I quali non furono già dati ai visitatori cortesi, ma ai suonatori valenti per davvero. Ciò che torna ad elogio del maestro Ghilardi che ha saputo dar vita e sviluppo alla società e che possiede tutti i requisiti di bravura, di zelo, di passione per riuscire in siffatte imprese. Grazie dunque a lui e a’ suoi buoni allievi, a nome del paese, e bene vengano sempre sorprese di questo genere. Dopo tutto la musica è uno dei più efficaci elementi moralizzatori che si conoscano, è uno dei più preziosi elementi di sociale armonia, e segna delle vere oasi nei deserti della vita di questi nostri comuni di provincia. Dal canto nostro diciamo al maestro Ghilardi che vorremmo sempre deliziarci ai suoni della sua marcia Concordia, e non stancarci mai dall’invocare, pel bene dei nostri paesi, i sorrisi della Dea omonima.”
1892
Direttore della Società Concordia di Madonna di Tirano è Domenico Molinari [1829-1899], il maestro è Ismaele Ghilardi [1856-1937].
Della Società Filarmonica di Tirano è invece Direttore il rag. Lombardo Pinchetti [1853-1913]. Non è chiaro chi sia il maestro. Soltoggio indica Luigi Angelino con la qualifica di “rappresentante” non trovando alcuna indicazione che lo designi come maestro. Sappiamo tuttavia che Luigi Angelino diresse la banda e che scrisse anche alcune musiche d’occasione. E’ verosimile che fosse già -forse informalmente- il maestro. Si potrebbe supporre sia sua anche la marcia “Lo stendardo d’Euterpe” suonato per l’occasione da tutte le bande insieme, posto che tre anni dopo compose la marcia “Fiat Lux” che verrà suonata per l’inaugurazione della luce elettrica a Tirano.
Nell’articolo “Un feroce eccidio a Tirano” pubblicato su La Valtellina del 28.5.1892 è menzionata la partecipazione delle “Società filarmoniche di Tirano e della Madonna” ai solenni funerali di Bortolo Mazza. Le esequie del giovane, trucidato da due guardie di finanza, si svolsero a cura del Municipio. La vicenda, conclusasi purtroppo con una irrisoria condanna degli assassini, diede luogo a una vera e propria sommossa popolare che non ebbe esiti tragici grazie al deciso intervento del sindaco Lantieri e all’intelligente condotta degli ufficiali.
La Valtellina 18.6.1892. Da un necrologio si apprende che la Società Filarmonica ha preso parte al funerale dell’albergatore Giuseppe Lucini.
Luglio 1892: la banda interviene al passaggio da Tirano dell’ospedale someggiato della Croce Rossa proviene dalla Valcamonica e diretto a Sondrio. E’ una esercitazione di montagna importante e Tirano e legata alla Croce Rossa anche per il sostegno che diedero alla benemerita istituzione il patriota Luigi Torelli e suo cugino il sen. Enrico Guicciardi che ne era stato presidente nazionale. La notizia è riportata sull’Eco della provincia di Sondrio 1.7.1892 p. 2.
26 giugno 1892 la Società Filarmonica indirizza al Comune una lettera, a firma di Luigi Angelino, per chiedere il pagamento del contributo annuale e per lamentare che la banda, privata del deposito degli strumenti un tempo concesso dal Municipio, è costretta a pagare un affitto per il “ripostiglio” degli stessi.
L’Alpe Retica del 22.9.1892 pubblica il programma del convegno promosso dalla società Concordia della Madonna di Tirano al quale hanno già aderito le bande di Bormio, Grosotto, Tirano, Ponte, Edolo e Brusio e si spera aderiscano quelle Morbegno, Sondrio e Chiavenna.
25 settembre 1892: si tiene a Madonna di Tirano il 1° raduno bandistico dell’Alta Valtellina promosso dalla Società Concordia di cui era direttore Domenico Molinari e maestro l’organista Ismaele Ghilardi. Fra i 35 musicanti figurano Antonio Camponovo, forse antenato (nonno? pro zio?) dell’ing. Giuseppe, presiederà il sodalizio dal 1945 fino alla morte avvenuta nel 1955. Socio onorario è pure quell’Alessandro Zanetti che nel 1863 figurava direttore della Piccola Società Filarmonica di Tirano. Al raduno partecipa anche la banda di Tirano, composta da 20 elementi e della quale è direttore il rag. Lombardo Pinchetti (mentre non viene indicato il maestro). In questa occasione viene realizzato un diploma miniato con gli stemmi dei Comuni di provenienza delle bande e l’elenco dei partecipanti, ancora conservato presso la sede della Banda (Soltoggio p.34).*
L’Alpe Retica del 22.9.1892 riferisce che “Il Convegno delle Società filarmoniche dell’Alta Valtellina alla Madonna di Tirano […] riuscì sotto tutti i rapporti superiore ad ogni aspettativa” e riporta il programma dell’avvenimento. Il 29.9 lo stesso periodico riferirà che “il convegno delle Società Filarmoniche dell’Alta Valtellina svoltosi a Madonna di Tirano il 25 settembre è stato superiore a ogni aspettativa.
Per l’occasione viene realizzato un diploma miniato con l’elenco di tutti i partecipanti che ancora si conserva nella sede della banda nel quale figurano quindi i componenti delle due bande tiranesi con i relativi dirigenti: i direttori Arturo Redaelli di Chiuro, Paride Fanchi di Ponte, Lombardo Pinchetti di Tirano Giuseppe Sala di Poschiavo. Per Grosotto compaiono il Cav. Giuseppe Pini, direttore e Augusto Vairetti maestro, per Bormio Giovanni Bottoni direttore e Nicola Confortola maestro, per Brusio Giovanni Bottoni, direttore e Zala Pietro gonfaloniere). Direttore della Banda Concordia è Domenico Molinari, vicedirettore Luigi Ferrari. maestro Ismaele Ghilardi I soci attivi della “Concordia” sono 23, quelli della Società Filarmonica di Tirano 15.
1893
La Valtellina del 30.9.1893. La Banda Madonna di Tirano, con quelle di Bormio, Grosotto, Poschiavo, Bianzone, Chiuro, Berbenno, Talamona, Sondrio e le rappresentanze di quelle di Tirano e di Brusio, prende parte a Ponte alla Festa delle bande organizzata dalla locale società filarmonica.
1894
La Valtellina del 12.5.1894 pubblica “Tirano, 11 maggio. Poche notizie, ma, in complesso, liete, anzi melodiose. S’è ricomposta anche qua la Banda Musicale, e la dolce sorpresa di sentirne gli accordi rinnovati l’avemmo l’altra sera, mentre si stava in parecchi amici a festeggiare, tra le bottiglie, l’apertura del nuovo Albergo Stelvio. Due allegrezze insieme, dunque; e stiamo con queste per ora, e non guastiamoci il sangue con tant’altra roba brutta e fosca; e auguriamo alla banda di durare, di ricuperare la vecchia fama, e di giocondarci la vita ogni tanto, anche senza aspettare alberghi nuovi da inaugurare”.
1895
La Valtellina del 20.7.1895. Dal necrologio si apprende che “la Musica” apriva il corteo funebre del dr. Giuseppe Andres, medico dell’ospedale e figura di rilievo cittadino. Alle esequie, con le massime autorità della città partecipò anche il patriota, letterato e uomo politico don Gino Visconti Venosta che chiuse la serie dei discorsi.
Il 24 agosto 1895 il maestro Ghilardi scrive da Tirano alla “Spett. Direzione della Società Filarmonica Concordia – Madonna di Tirano. Stanco di vedere codesta società abusarsi dell’indulgenza e pazienza del sottoscritto. Visto che per quanto si chiami a raccolta i soci onde ottenere una scuola completa acciò questa possa fare il suo dovere verso i soci onorari e verso il paese. Visto che la parola del maestro in faccia a buona parte della società non ottiene nessun effetto, così il suddetto maestro trovasi nella spiacevole condizione di rassegnare a codesta spett.e Direzione le sue dimissioni.
Con questa mia adunque intendo dare alla società Filarmonica Concordia i tre mesi di preavviso acciò questa possa provvedersi d’altro maestro. Dato il caso che la società trovi altro istruttore anche prima della scadenza dei tre mesi, il sottoscritto rassegnerà a questo immediatamente il suo mandato. Con tutta stima ed osservanza/ Ismaele Ghilardi/ m.° di Musica
Da La Valtellina del 17.8.1895 apprendiamo che “Un ottimo concerto musicale” della banda cittadina fu tenuto il 12 agosto in piazza del mercato (ora Cavour). Nel trafiletto si legge che “la nostra piccola banda, per affiatamento e per accuratezza d’esecuzione, lascia ben poco a desiderare”. La dirige il rag. Lombardo Pinchetti e il maestro è Luigi Angelino “un musicista di una coltura e di una coscienza artistica veramente rara, e d’uno zelo che sta in ragione inversa degli emolumenti pingui, anzi dirò meglio rotondi, perché eguali a zero.” Il cronista annota che “La banda musicale tiranese ebbe dei momenti gloriosi e delle alternative di crisi per cause a tutti note, perché comuni a simili istituzioni di tutti i tempi e di tutti i luoghi.”
Luigi Angelino, ‘dispensiere’ di sali e tabacchi, era nato a Casale Monferrato. A Tirano si sposò con una donna del luogo dalla quale ebbe almeno due figli. Uno di essi, Giacomo, divenne ingegnere, sposò la n. d. Antonietta Pievani e divenne costruttore di automobili.
La Valtellina del 21.9.1895 cita la partecipazione del corpo musicale cittadino alla festa delle bande svoltasi a Grossotto con la partecipazione anche delle bande i Bormio, Poschiavo e dei nuovi sodalizi di Sondalo, Villa e Bianzone.
In data 22 novembre 1895 il Direttore Domenico Molinari scrive la seguente lettera al maestro Ghilardi:
Tirano a Madonna, 22 novembre 1895. Egregio Signor Maestro! Ho tardato sino adesso a rispondere al di Lei pregiato scritto in data 24 u.s. Agosto, credendo di potere vedere migliorare la condotta ed attività nei soci componenti la società filarmonica, la Concordia, visto inutile, infruttuoso il mio appoggio d’incoraggiamento, con rincrescimento devo accettare le di Lei dimissioni a Maestro di detta Società, rimettendo io pure in giornata le dimissioni a Direttore.
Dal Cassiere Signor Merizzi le verrà liquidata la partita a tutto Novembre.
Col massimo rispetto mi creda di Lei
Devotissimo
Molinari Domenico Direttore della Società Concordia”
Nello stesso giorno scrive alla:
“Spett. Società Musicale la Concordia/ Madonna.
Il Signor Maestro di musica Ismaele Ghilardi ha rassegnate le proprie dimissioni a Maestro di questa Società filarmonica, e sono motivate queste chiaramente che il Direttore si trova spiacente, ma deve accettarle, e per maggiore chiarezza acclude la lettera stessa acciò ogni socio possa averne visione, e per fine mese cessano le lezioni di musica al signor Maestro Ghilardi. Il sottoscritto Direttore di detta società musicale si trova pure nella incresciosa contingenza di rassegnare le sue dimissioni a quale Direttore dei quest’Onorevole Società per motivi speciali che sarebbero troppo lunghi a descrivere e spiacevoli a volerli qui elencare. Fermo in tale proposito sarebbe vana una lusinga diversa all’esposto. Con stima e considerazione si segna/
Devotissimo/ Molinari Domenico/ Direttore cessante”
La Valtellina del 23.11.1895 sotto il titolo “La luce elettrica in Tirano” riporta la cronaca della cerimonia inaugurale informandoci che all’accensione delle due lampade poste sul leggio della banda la filarmonica intonò, fra uno scoppio di applausi, la marcia Fiat lux appositamente scritta per l’occasione dal m.° Angelino.
1896
Il 24 gennaio 1896 il signor G. And. Carisch invia alla “Spett. Società Concordia- Madonna di Tirano” la seguente lettera “con sommo dispiacere ho sentito che la Società invece di progredire va indietro in seguito a trascuratezza di parte dei suoi.
Quando io anticipai i denari per l’acquisto degli istrumenti non lo feci certamente in vista di lucro per me, ma nell’intento di contribuire all’utile della contrada in cui vissi per tanti anni ed alla quale ho sempre conservato viva simpatia. Ma se io debbo persuadermi che i soci non vogliono trar profitto dalla favorevole occasione per istruirsi non mi resterà altro che ritirare gli istrumenti nella speranza che vorrà rinascere una Società che meglio sappia approfittarne.
Attendo quindi una categorica decisione se la società intende di riprendere vita attiva, altrimenti sarei costretto a ritirare gli istrumenti, a meno che intendano pagarli.
Spiacente di questo stato di cose che certamente non può durare, mi rassegno con la massima stima/ G. And. Carisch”
Luigi De Piazzi risponde, a nome della Società Concordia:
“Pregiatissimo Signor Andrea Carisch,
Madonna di Tirano 27 gennaio 1896.
In risposta alla pregiata sua in data 24 corr.te Le comunico che questa Società Filarm.a Concordia continua nelle sue lezioni regolari come per il passato.
E’ ben vero che questa Società è stata in sospeso per più di un mese causa la rinuncia del Maestro ed in pari tempo dell’Egregio Direttore; perciò radunatisi quei soci di buona volontà decisero di interpellare di nuovo il maestro per sentire i motivi della sua rinuncia, e naturalmente uno dei principali era quello della trascuranza di diversi soci alle lezioni che esso impartiva.
Il maestro disse chiaro ai soci presenti che sarebbe stato disposto ad accettare di nuovo l’istruzione di questa Società qualora i soci si sottoponessero alla disciplina interna che esso crederà opportuno applicare per il buon andamento della società stessa.
I soci con altra adunanza decisero di osservare per l’avvenire più scrupolosamente i loro doveri, e dopo d’aver comunicato al maestro questa decisione, lo stesso dava principio alle lezioni regolari.
Ora si spera che anche l’egregio sig.r Molinari ritiri le sue dimissioni da Direttore, così mettendosi ancora le cose nel suo ordine primiero la società nutre fiducia di far onore a tutti coloro che fecero sacrifici per essa, ed onore anche al paese.
A nome dunque della Società il sottoscritto prega il benemerito sig.r Andrea Carisch di continuare a mantenere la sua simpatia a codesta Società, che per causa di qualche socio trascurato, e per altri motivi speciali dovevano perderne l’utilità anche i soci diligenti.
Riceva adunque sig. Andrea le scuse di questi soci, e colla speranza che vorrà sempre essere il primo benefattore della società Concordia, mi rassegno per la Società intiera
Suo devot.° ed obbl.° Luigi Depiazzi”
In quegli anni la banda era composta in prevalenza da operai della segheria Carisch e della Polveriera diretta da Domenico Molinari (nella quale si teneva anche al scuola di musica e che nel 1902 saltò in aria). Soltoggio afferma che della Società Concordia non si hanno da allora notizie certe benché pare abbia continuato a funzionare fino al 1915. Incerta è anche la data del trasferimento dei Carisch a Milano dove più tardi impiantarono uno stabilimento di strumenti musicali.*
La Polveriera e la segreria dei Carisch
La “Guida della Valtellina e alle sue acque minerali” edita dal CAI nel 1873 riporta che a Madonna “il movimento industriale è rappresentato [..] da un polverificio dei Signori Molinari e Carisch e da una fabbrica di pavimenti di legno, pure del signor Carisch.
Il Bassi (La Valtellina, 1890) afferma che “la fabbrica di polvere pirica ha 6 operai e una forza dinamica di 18 cavalli”. Gustavo Strafforello nel 1896 (La Patria, Vol.2°, p.358) riporta la nuova denominazione “Società italiana per la fabbricazione delle polveri piriche” e afferma che ha 24 pestelli e 4 motori idraulici. Afferma poi che esiste a Tirano una “notevole fabbrica di mobili di uso comune, fornita di buone macchine ed animata da motore idraulico della forza di 8 cavalli”- quella dei Carisch- dove ” si fabbricano, oltre che mobili, serramenti e parquet”.
Il libero alpigiano del 6.6.1896 riferisce che nel teatro di Tirano recita da una settimana un’eccellente compagnia teatrale di passaggio la cui direzione “ha dato prova di buon volere impiantando per l’occasione la luce elettrica. La nostra piccola banda, pure venendo quasi ogni sera a rallegrare gl’intermezzi. Essa sarebbe però più benemerita ancora se procurasse di non far coincidere i giorni di prova coi giorni di spettacolo, perché la scuola di musica è troppo vicina al teatro e quel vago e interrotto squillar di trombe, che arriva all’orecchio, mentre è attento a quanto dicono gli attori sulla scena, rompe – come direbbe Ferravilla- un tantino la cicoria”.
La Valtellina del 29.8.1896 riferisce della partecipazione del Corpo Musicale di Tirano alla festa tenuta a Edolo domenica 23 agosto per il 20° di fondazione della locale Società Operaja durante la quale la banda tiene un apprezzato concerto in piazza. Promotore della partecipazione è l’avv. Luigi Besta che tiene un discorso in qualità di presidente della consorella Società Operaja di Tirano.
La Valtellina del 19.9.1896 riporta un’ampia cronaca sulla festa delle bande svoltasi a Poschiavo alla quale hanno partecipato “in corpo o in rappresentanza” le bande di Tirano, Madonna di Tirano, Bormio, Villa, Bianzone, Ponte e Brusio.
Paolo Andreola che conserva fra le carte del nonno Luigi, musicante della “Concordia”, la copia di una lettera del 20.9.1896 (di cui ha fornito una copia fotostatica per l’archivio) inviata in questa circostanza al signor Adolfo Carisch per ringraziarlo della generosità che ha permesso l’andata a Poschiavo.
La Valtellina del 19.11.1896 informa della partecipazione dei corpi filarmonici di Tirano alla festa delle bande svoltasi a Poschiavo. Alla manifestazione intervennero, “in corpo o in rappresentanza” le bande di Poschiavo, Tirano, Madonna di T., Bormio, Villa, Bianzone, Ponte e Brusio. Il direttore della banda di Tirano Lombardo Pinchetti chiuse gli interventi invitando i convenuti alla prossima festa delle bande da tenersi a Tirano nel 1897.
1897
Il lavoratore valtellinese del 7.8.1897 dal titolo: “Tirano, 6 – Musica, democrazia e socialisti” parla della “riunione serale dei nostri bandisti (per amor di Dio non stampate banditi)” in cui “le più dolenti note si son fatte sentire a cagione dell’ultima nostra corrispondenza”. [Vedere la corrispondenza]
La Valtellina del 14.8.1897 dedica una corrispondenza da Tirano alla festa delle bande musicali che si terrà il 12 settembre nella piazza comunale dove verrà eretto un grande padiglione sotto il quale avrà luogo il banchetto. Il giornale ricorda che “la prima festa musicale delle Bande riunite dell’Alta Valtellina” si tenne nel “1892 alla Madonna di Tirano per iniziativa di quella Società filarmonica” e poi annualmente a Ponte, Bormio, Grosotto e a Poschiavo riuscendo ovunque “brillante e solenne”. Per il ritorno in città della manifestazione -questa volta curata del Corpo Filarmonico di Tirano- è sorto un apposito comitato al quale il Comune ha già assicurato l’uso del teatro, del salone municipale e dei portici del palazzo in caso di maltempo.
Il lavoratore valtellinese del 4.9.1897, annunciando l’imminente festa delle Bande Musicali in programma a Tirano per il 12.9, polemizza per “lo scheletro d’un mastodontico padiglione” che sta sorgendo in piazza.
Il lavoratore valtellinese del 18.9.1897 riporta la cronaca della festa delle bande a Tirano: “A dispetto del tempo pessimo giungono tutte le società invitate: Bormio, Villa, Bianzone, Ponte, Sondrio e Poschiavo e le rappresentanze di Chiuro, Madonna di T., Lovero, Grossotto e Brusio.” Le bande presenti suonano tutte insieme una marcia appositamente scritta dal maestro. Banchetto alle 12 nel salone municipale. Discorsi dell’avv. Lantieri e del rag. Pinchetti, direttore della banda. Nella notte veglione a beneficio della banda con lotteria per la Società Operaia. Critiche per il padiglione costruito che non servì.
La Valtellina del 18.9.1897 riporta a sua volta una cronaca sulla festa delle bande svoltasi a Tirano, senza aggiungere nulla a quanto già riportato dal Lavoratore Valtellinese.
1898
La Valtellina del 23.7.1898. Da un necrologio si apprende che il Corpo Musicale di Tirano ha preso parte alle esequie della signora Adelmina De Marzi Cotica.
La Società Filarmonica prende parte alle esequie del signor Alessandro Zanetti che compare in qualità Direttore dei “Dilettanti filarmonici” nelle lettere al Comune 1862 e nel 1863 e come “socio onorario” nell’elenco dei musicanti partecipanti al raduno di Madonna del 1892. Lo Zanetti compare anche fra i combattenti nelle campagne risorgimentali del 1859-66. Nel giugno 1877 lo Zanetti prese la parola al brindisi seguito al raduno delle Società Operaie tenuto a Tirano.
I combattenti della provincia di Sondrio nelle campagne nazionali 1848-1870, Bollettino della Società Storica Valtellinese n.14 (1960) p.199. Necrologio in “La Valtellina” del 13.8.1898.
La Valtellina del 29.10.1898. Da un necrologio si apprende che la Società musicale ha preso parte “spontaneamente” alle esequie del signor Leonardo Camagni.
1899
La Valtellina del 6.5.1899 annuncia che la Società Filarmonica di Tirano “Giovedì 11 corrente, Festa dell’Ascensione”, rallegrerà l’inaugurazione del “nuovo spaccio di vino birra ecc. nel geniale Crotto all’Eden, posto in amena e ombreggiata località di campagna vicinissimo all’abitato di Tirano, condotto dal noto albergatore sig. Spiller.”
All’Eden la banda di Tirano torna di certo, almeno nel 1901 quando venne scattata la sua prima foto che ritrae i componenti della Società filarmonica fornita a Soltoggio (che la pubblica a p. 33) dalla famiglia Lantieri-Solci, nella quale si leggono anche i nomi dei musicanti (meno un paio).
In piedi:
1) A. Gambirasi, cassa, 2) Angelino, flauto, 3) De Campo [dr. Remigio notaio, 1877-1935], trombone?, 4) Frizzi [Giacomo 1842-1922?], basso, 5) Scarsi (?) cornetta 6) Cattaneo, bombardino, 7) Cattaneo, bombardino? 8) Merizzi, basso.
seduti:
9) [inserviente non identificato], 10) [non identificato], 11) Ghilardi [Ismaele?], bombardino*, 12) Angelino [Luigi], bombardino, 13) Lantieri, corno, 14) Trombetta [Attilio?] bombardino*, 15) Guicciardi [Giovanni], bombardino. *
seduti per terra:
16) Rossi, clarino, 17) De Campo Remigio, flauto, 18) avv. Schiantarelli, bombardino. *
La Valtellina del 20.5.1899. Da un necrologio si apprende che il Corpo Musicale ha spontaneamente preso parte ai funerali della signora Carolina Rossi nata Della Bernarda
La Valtellina del 23.9.1899. Da un necrologio si apprende che la Banda Musicale di Tirano ha preso parte ai funerali di Domenico Molinari, eminente figura cittadina. L’assenza della banda Concordia di cui era stato Direttore fa pensare che il sodalizio non fosse più funzionante.
Nel necrologio pubblicato da La Valtellina del 9.12.1899 si ringrazia la Società Filarmonica per l’intervento spontaneo alle esequie di Gio. Battista Schiantarelli.