1814
Una lettera del 2 maggio 1814, conservata nell’archivio comunale, prova che Tirano era già dotata di una Società Filarmonica posto che viene invitata dalla Deputazione comunale a ricevere il Vescovo diocesano il 6 maggio al suo arrivo e ad accompagnarlo “precedendo il corteggio, fino al di lui alloggio nella casa parrocchiale”.
Il documento è stato rintracciato nell’archivio comunale dal prof. William Marconi, che in gioventù militò nelle file della banda cittadina. (Archivio Comune di Tirano N° 3144, busta 31, fasc. II).
1819
31 ottobre – La Fabbriceria del Santuario liquida in £ 231 austriache il pagamento alla Società Filarmonica di rinfreschi somministrati alla stessa per i servizi del 31 maggio, del 15 agosto e del 29 settembre dello stesso anno.
“In attestato di gratitudine e riconoscenza verso di questa Società Filarmonica per i servigi che la stessa è per prestare al pubblico nelle occorrenze di dover festeggiare l’arrivo nella Comune d’illustri personaggi” la Deputazione comunale delibera la spesa di £ 100 “per la provvista di vari pezzi di musica”. La deliberazione viene approvata dall’I.R. Delegazione il 3 settembre 1819 e il contributo sarà riscosso il 16 agosto 1820 dal direttore della Società Filarmonica Orazio Merizzi. Servirà ad acquistare ben 50 “pezzi di musica” dal signor Felice Corrado ex Capo musica del Reggimento dei Veliti. Come si legge nel preventivo si tratta di 12 Valzer, 10 Marce, 14 Passi doppi, 10 Sinfonie, il Valzer dalla fucina di Vulcano ridotto per banda e n.° 3 balli ridotti per intera banda.
1820
20 marzo – La Fabbriceria del Santuario (si firmano Robustelli, Lantieri e Brambilla) chiede al Direttore della Società Filarmonica di Tirano, Avv. Dott. Orazio Merizzi, l’intervento della Banda nel corso delle funzioni in onore della Beata Vergine, così come ha fatto nel 1819.
1822
22 agosto: la “Banda Musicale” è invitata dalla Deputazione comunale “a voler concorrere in uniforme tanto all’arrivo come alla partenza” di Sua Altezza Serenissima il Principe Rainieri vice Re del Lombardo Veneto e dell’Augusta Sua Sposa.
La banda aveva già una divisa, anzi – allo stato delle conoscenze – è la prima a risultarne dotata in provincia. *
1823
la Fabbriceria della parrocchia di San Martino versa £ 100 alla Compagnia Filarmonica a saldo del suo onorario per l’intervento alle principali solennità. Nel 1825 la somma sarà di £115 e così pure nel 1826.
1825
Un documento d’archivio del 23 aprile 1825 relativo al programma di accoglienza dell’Imperatore d’Austria Francesco I in occasione del previsto (e non realizzato) viaggio inaugurale della strada Militare dello Stelvio, contempla la partecipazione della “Società Filarmonica” al seguito della Deputazione comunale e del clero. In un documento della Fabbriceria del Santuario si rileva che avrebbe dovuto intervenire anche all’interno del tempio
1827
23 novembre, la Fabbriceria del Santuario eroga austriache £ 264,37 per un servizio prestato lo stesso anno dalla Società Filarmonica.
1828
20 marzo, il Direttore avv.to Antonio Venosta Visconti scrive alla Fabbriceria per ottenere la sua partecipazione al rilancio della società filarmonica che, “quasi scomposta per deficienza di personale e di un maestro istruttore, si è tèsté riorganizzata” con il sostegno economico dei maggiorenti del paese. La banda ha stipulato un contratto quadriennale con il “maestro istruttore” e sarà quindi in grado di partecipare alle tradizionali funzioni parrocchiali. Il nuovo sodalizio offre la propria opera e si lusinga che la Fabbriceria le corrisponda il sostegno annuale che offriva alla banda precedente.
1828
21 aprile, il nob. don Ambrogio Carbonera di Vervio, subeconomo dei benefici vacanti (il controllore governativo sotto l’Austria delle fabbricerie che amministrano le parrocchie), chiede da quando e con quale autorizzazione la parrocchia paghi 117 lire austriache l’anno al corpo musicale per l’intervento alle sacre funzioni.
1832
29 giugno, la banda suona per il passaggio delle Loro Altezze Imperiali il Viceré del Lombardo Veneto arciduca Ranieri d’Asburgo e della moglie Elisabetta di Carignano. Fra i conti per i festeggiamenti si trova una parte della spesa per la sistemazione di piazzetta di Palazzo Salis dove verosimilmente alloggiarono gli illustri ospiti, il rimborso ad Antonio Merizzi della spesa per lo sparo dei mortaretti alla Madonna, il conto dello speziale Francesco Merizzi per l’illuminazione a festa della casa comunale e il pagamento all’oste Giacomo Palazzi “per una merenda data alla Società Filarmonica”. Nel conto inviato alla Deputazione comunale, si legge che la merenda fu offerta “di suo ordine” alla società “ che nel giorno 29 giugno 1832 cooperò a festeggiare l’arrivo in quel Comune di S.A.I il Serenissimo Arciduca Vice Re e l’Eccelsa Sua consorte”.
Alla merenda parteciparono 22 membri della banda e tre persone di servizio e la spesa venne liquidata in austriache lire 76, pari a 183 lire locali. La lista delle consumazioni riporta: pane, dolci, vino vecchio (30 boccali), due lingue salate, un salame, tredici pollastri, due arrosti di vitello, insalata, formaggio e stracchino e sei focacce.
1838
22 agosto 1838: l’imperatore d’Austria Ferdinando I e l’augusta consorte, provenienti dallo Stelvio e diretti a Milano per cingere la corona reale del Lombardo Veneto, sostano a Tirano. La “Banda di Tirano” suonerà nel borgo durante il cambio dei cavalli. Al santuario interverrà invece quella di Gravedona. Nella lettera dell’I. R. Commissario distrettuale alla Fabbriceria del Santuario, alla quale si chiede di farsi carico delle spese, si parla “della Banda Istrumentale che si sta raccozzando”, cioè riorganizzando. Si desume quindi che la banda si sia sciolta o comunque avesse attraversato una grave crisi.
* La circostanza appare confermata dalla necessità che si ebbe di rinforzare la compagine bandistica chiamando da Sondrio il suonatore di clarinetto Domenico Gaggini detto Corvi che il 23 agosto ricevette per questo servizio £ 48 dal Comune.
1846
La Fabbriceria della Collegiata di San Martino, con una lettera conservata nell’archivio parrocchiale, invita i “Direttori della Compagnia filarmonica a decorare la processione del venerdì Santo.”
1847
il 16 gennaio, Il Direttore della Società Filarmonica di Tirano è nientemeno che il patriota Luigi Torelli. Lo documenta una lettera inviata alla “Lodevole Deputazione Comunale” in quella data per invitarla ad ottenere “dalla Superiorità il permesso di poter sottoporre al Consiglio Comunale la dimanda di un sussidio da parte del Comune, esibendosi la Società Filarmonica di prestarsi in quante occasioni pubbliche la Deputazione Comunale crederà di chiamarla”.
– il 10 ottobre, la banda si scioglie. Lo riferisce Luigi Torelli in una lettera del 14 ottobre 1851 spedita da Brusio alla Deputazione comunale.